di Paolo Dell’Oro

Chi navigava per la prima volta in acque sconosciute, non possedeva carte nautiche, essendo del tutto inesistenti, ed i mezzi di cui poteva disporre per sapere la propria posizione erano quanto mai primitivi: l’osservazione di qualche stella, il volo degli uccelli, il colore del mare.
Le cognizioni dei navigatori scalzi andarono via via arricchendosi nel corso dei millenni, in particolare la cartografia e la strumentazione, rendendoli così sempre meno scalzi. Oggi sarebbe del tutto impensabile affrontare grandi navigazioni d’altura e non disporre di adeguati strumenti e carte elettroniche.
Gli ultimi navigatori che possiamo definire scalzi furono quelli che nel XX secolo si avventurarono tra i ghiacci delle calotte polari, soprattutto nel Mare Glaciale Artico.
L'autore
Paolo Dell’Oro, nato a Roma nel 1935, appassionato studioso di scienza e funzionario scientifico della Comunità Europea, è stato il primo italiano a conseguire la licenza di operatore di reattori nucleari.
Armatore del ketch Effemera, ha navigato in Mediterraneo per oltre quarant’anni. Docente di navigazione astronomica, è stato tra i primi a creare programmi elettronici in questo campo.
Ha collaborato con la rivista «Nautech» con articoli di carattere scientifico, è inoltre autore della prima raccolta italiana di massime scientifiche Così disse la scienza... È autore dei libri Vele, motore della storia e Carte, cartografi e marinai.
Editore: Il Frangente
Prezzo di copertina: € 25,00
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